Andrea Ferrario
Il capogruppo dei repubblicani alla Camera degli Stati Uniti, Kevin McCarthy, ha dichiarato in questi giorni, parlando del prossimo futuro: “Penso che ci troveremo in una situazione di recessione e non si potranno scrivere assegni in bianco all’Ucraina”, suggerendo così che in caso di vittoria dei repubblicani alle elezioni di metà mandato che si terranno a novembre l’assistenza di Washington all’Ucraina potrebbe venire limitata. Il governo di Kyiv ha risposto definendosi “scioccato” da queste dichiarazioni. E in effetti McCarthy, vista la sua posizione di capogruppo, è un esponente influente dei repubblicani, non uno dei fenomeni da baraccone secondari del partito che recentemente hanno rilasciato dichiarazioni ancora più dure. Ed è sì un trumpiano convinto, ma non dei più “hard”, visto che ha condannato a chiare lettere l’assalto al Campidoglio del gennaio 2021. In un articolo il Financial Times ha interpellato alcuni altri esponenti repubblicani importanti, che si sono pronunciati a favore del proseguimento degli aiuti economici e militari all’Ucraina, ma asserendo che vanno discussi meglio, e in particolare che gli Usa devono prima chiedere ai paesi Ue di assumersi maggiori oneri. E’ davvero difficile immaginarsi che dopo le elezioni di metà mandato, che per ora i sondaggi dicono verranno vinte dai repubblicani, gli Stati Uniti limitino drasticamente o addirittura cessino il sostegno all’Ucraina, e d’altronde siamo in campagna elettorale, è normale che si spinga sull’acceleratore della propaganda. Tuttavia, è difficile anche immaginarsi che se vincerà, un partito a maggioranza isolazionista come quello repubblicano non sfrutti una leva che gli permetterebbe di ostacolare e mettere in difficoltà Joe Biden, in vista anche delle elezioni presidenziali del 2024. Ricordo che a maggio 11 senatori e 57 deputati della camera repubblicani erano riusciti a rimandare di un paio di settimane, allora preziosissime, l’approvazione di 40 mld di aiuti, tra i quali i primi Himars. Vi è quindi una buona probabilità che in caso di vittoria dei repubblicani il processo di approvazione degli aiuti diventi più lento, e forse anche che ponga qualche limite. Soprattutto, vi è la possibilità che, in caso di richieste di maggiori contributi dei paesi Ue, ciò vada a incidere sulla coesione del composito e diversificato fronte europeo, che quasi sicuramente si troverà ad affrontare un difficile periodo di recessione. Lascia a tale proposito perplessi il fatto che le dichiarazioni intercettate di Berlusconi, che ha comunque anche i suoi ben noti problemi di età, siano state pronunciate esattamente in contemporanea a quelle di McCarthy.